08/02/15
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Cina attacca Internet comincia la cyberguerra
Per 18 minuti Pechino dirotta il 15% del traffico web globale, anche quello del Pentagono

ROMA - Per 18 minuti, lo scorso aprile, la Cina ha controllato il 15%
di tutto il traffico web globale, compreso quello dell'esercito Usa,
della marina, del Senato e del segretario di Stato alla Difesa, nonché
quello della Nasa: un mega-dirottamento del traffico che, secondo il
congresso americano, ha dimostrato che Pechino si sta esercitando per la
'cyber-guerra' che verrà.


Secondo quanto riporta Cnn, il rapporto consegnato al Congresso dalla
commissione Usa-Cina per la sicurezza apre scenari preoccupanti sulle
capacità tecniche della Cina. Secondo gli investigatori, all'orgine del
maxi-dirottamento su server cinesi ci sarebbe China Telecom, il gigante
statale delle comunicazioni. Ma Pechino, e poi anche l'azienda,
smentiscono categoricamente: ''Le accuse contro di noi o China Telecom
sono irresponsabili, non faremmo mai niente per mettere a repentaglio la
sicurezza di altri Paesi, sia nel mondo reale che in quello virtuale'',
ha detto l'ambasciatore cinese presso gli Usa.


Il rapporto non spiega se l'operazione cinese sia stata volontaria o
meno, se il governo abbia avuto un ruolo attivo oppure se siano stati
compromessi dei dati sensibili. Di certo, in quei 18 minuti la sicurezza
di tutti i siti è stata a rischio, e potrebbe esserci stata una
pericolosa 'fuoriuscita' di dati. Intanto dal Pentagono si affrettano a
sminuire: ''Anche se vi fosse stato un ingresso nei nostri sistemi, la
possibilità di rubare informazioni sarebbe stata scarsa, perché i nostri
pc hanno delle protezioni molto alte'', ha detto un portavoce della
Difesa.


Ma, ha precisato, se dietro la sy-story ci fossero i servizi segreti
cinesi, il rischio è che abbiano duplicato gli indirizzi email dei
dipendenti del dipartimento per generare posta elettronica solo in
apparenza sicura, e che invece potrebbe contenere virus altamente
distruttivi. Per questo il Pentagono aumenterà i livelli di sicurezza, e
prepara le armi per la guerra virtuale.

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